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Gorni Kramer Quartet

Il “Gorni Kramer Quartet” nasce nel 2003 ed e composto da affermati musicisti: Sebastiano Zorza alla fisarmonica, Marko Feri alla chitarra, Aleksandar Paunović al basso e Giorgio Fritsch alle percussioni. Dedicando il nome a Gorni Kramer, il quartetto propone da quindici anni un repertorio di rilettura di brani del grande musicista e fisarmonicista scomparso nel 1995, oltre che di musiche legate all'età d'oro dello swing, sia italiano che francese, impegno documentato in due rilevanti progetti discografici: Notes vagabondes e Modulante. Organicamente attinente anche a sonorità e atmosfere latino-americane, argentine e anche brasiliane, il quartetto propone attualmente Retratos, un nuovo progetto di musica brasiliana popolare e d'autore.

 

 

...un disco (Notes Vagabondes) che merita indubbiamente di essere conosciuto e divulgato, sia per la qualità degli interpreti, sia per la scelta del programma proposto. Gli ottimi esecutori, che compongono il “Gorni Kramer Quartet” hanno il merito di farci compiere un affascinante viaggio - attraverso musiche “senza barriere”, al di là di stili e generi ben precisi – che dagli anni ’40 / ’50 giunge verso la fine del secolo scorso. Un percorso “incrociato” e variegato, ma accomunato da un feeling ritmico sempre ben presente e coinvolgente, che - nella parte forse più “preziosa” (e anche culturalmente coraggiosa) del programma - ci fa rivivere l’epoca del secondo dopoguerra italiano; periodo che fu caratterizzato musicalmente da una certa “americanizzazione”, ovvero da una influenza “jazzistica”, la quale fu spesso abbinata, in felice connubio, alla tradizionale linea melodica italiana... Il CD “Modulante” una lezione di stile...fin dalle prime battute appare chiaro che stiamo parlando di un prodotto di classe, di esecuzioni impeccabili... il quartetto ha saputo rileggere le composizioni del maestro Kramer con una chiave secca, senza fronzoli, molto "nature"...Un disco importante, questo del Gorni Kramer Quartet: molto più di un semplice omaggio o di un percorso della nostalgia…”

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© Marko Feri